L'ULTIMA
CHIAMATA
Prima che ritorni il Signore Gesù, l’ordine di missione dato da Lui deve essere eseguito in tutto il mondo per l’ultima volta (Marco 16:14-18 e altri). “E questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia reso testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine” (Matteo 24:14). Non c’è mai stata prima la possibilità di eseguire adeguatamente questo compito come oggi, tramite i mass media. Ciò fu mostrato simbolicamente al profeta Giovanni sull’isola Patmo: “Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante l’evangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo” (Apocalisse 14:6).
Dovrebbe essere più che risaputo che, fin dalla Riforma, ci sono stati diversi risvegli spirituali.
Chi è informato in merito sa che, alla svolta del secolo, nel mondo intero ebbe inizio un potente operato dello Spirito e, in modo particolare, dopo la Seconda guerra mondiale, venne fatta una breccia verso la vera predicazione apostolica.
Prima che avessero luogo avvenimenti particolari, Dio ha sempre mandato i Suoi servi e profeti ai quali rivelava il Suo segreto (Amos 3:7). Con ciò pensiamo a Noè, a Mosè e ad altri come a coloro che apparvero nel corso della storia della Chiesa. Secondo quanto promesso nel libro del profeta Isaia (Isaia 40:3) e in quello del profeta Malachia (Malachia 3:1) e confermato da Gesù Cristo negli Evangeli, prima della prima venuta di Cristo apparve come precursore Giovanni Battista con il «messaggio d’introduzione». Il suo ministerio era importante nella storia della salvezza e stava in diretta relazione con gli avvenimenti nel Regno di Dio. Parimenti, anche in quest’ultimo periodo del tempo della grazia, prima della seconda venuta di Cristo, Dio ha adempiuto la Sua promessa e, prima del «giorno del Signore», Egli ha mandato un messaggero della grandezza di Elia con il «messaggio attuale» della Parola rivelata, come annunciato nel libro del profeta Malachia: “Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell’Eterno, giorno grande e spaventevole. Egli ricondurrà il cuore dei padri verso i figliuoli, e il cuore dei figliuoli verso i padri…” (Malachia 4:5-6). Gesù Cristo stesso confermò nel Vangelo di Matteo (Matteo 17:11) questa promessa che era ancora futura e indicò anche il ministerio di Giovanni il Battista che aveva già avuto luogo (Matteo 17:12).
Adesso si tratta di preparare la via al Signore e di volgere i cuori dei figliuoli di Dio alla dottrina e alla pratica dei padri apostolici come in quel tempo si trattava di volgere i cuori dei padri dell’Antico Testamento ai figliuoli del Nuovo Patto
(Luca 1:16-17). Abbiamo a che fare con gli avvenimenti conclusivi della storia della salvezza e con il compimento della Chiesa neotestamentaria.
Il ministerio confermato in modo soprannaturale dell’uomo di Dio William Marrion Branham (1909–1965), che ho vissuto personalmente, mostra tutte le caratteristiche di un apostolo e profeta e rende testimonianza che, nella nostra generazione, la Sacra Scrittura si è adempiuta davanti ai nostri occhi. Avvennero delle cose straordinarie che ricordano il ministerio profetico del nostro Signore e i racconti dei Vangeli e del libro degli Atti degli apostoli, come testimoniano personalità di fama mondiale nell’ambito dei diversi movimenti di risveglio che, anche loro, furono testimoni oculari. Alla fine degli anni ‘40, il più conosciuto tra loro nel mondo intero, l’editore della rivista Voice of Healing, il rev. Gordon Lindsay di Dallas, Texas, USA, anch’egli testimone oculare, pubblicò nel 1950 il libro William Branham – A man sent from God (William Branham – Un uomo mandato da Dio). La dottrina e la pratica di questo umile uomo di Dio armonizzavano perfettamente con la testimonianza biblica degli apostoli e dei profeti. Tutti i criticoni dovrebbero considerare e riconsiderare sinceramente questa realtà.
Anche tutte le grandi chiese e tutte le altre confessioni cristiane vennero poi afferrate dal movimento spirituale che incominciò in maggio 1946. Centinaia di evangelisti furono ispirati e, così, ebbe inizio il loro ministerio. Da allora, per tutto il mondo, vengono tenute campagne evangelistiche interconfessionali, riunioni degli «Uomini d’Affari del Pieno Evangelo» e adunanze carismatiche. «Manifestazioni dello Spirito», «preghiera per i malati» ecc. oggi non vengono più attribuiti a piccoli gruppi marginali, ma vengono praticati in modo collettivo e perfino divulgati dai mass media. Tuttavia le chiese ufficiali e libere, senza rendersene conto, sono impigliate in dottrine e tradizioni non bibliche.
Se Dio conferma la Sua Parola tramite guarigioni nella vita degli ascoltatori credenti, ciò non è ancora la dimostrazione della correttezza della dottrina dell’evangelista o del “facitore” di miracoli. Ciò è solamente la prova che Dio è fedele, che Egli esaudisce le preghiere e che adempie le Sue promesse nella vita di coloro che Gli prestano fede.
La benedizione divina viene sopra tutti coloro che ardentemente la ricercano, “poiché Egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Matteo 5:45). Le parole stesse del Signore danno anche in questo punto la chiarificazione necessaria: “Voi li riconoscerete dai loro frutti” (Matteo 7:16), dunque non dai doni spirituali dei quali ci si può appropriare e i quali si possono imitare, ma dai frutti dello Spirito (Galati 5:22-23), che debbono crescere e rendere testimonianza di quale «albero» effettivamente si tratta. In tutto ciò non è determinante la pioggia spirituale, ma la specie di semenza che si trova nel cuore su cui cade, perché ogni semenza produce secondo la sua specie. Sia la buona che la cattiva semenza si trovano sul campo di questo mondo. Il Signore disse: “Lasciate che ambedue crescano assieme fino alla mietitura” (Matteo 13:30). Alla mietitura la zizzania verrà legata e bruciata, il grano invece verrà raccolto nel Suo granaio. Deve adempiersi anche quel che il Signore stesso disse: “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demonî, e fatte in nome tuo opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità” (Matteo 7:22-23).
Secondo le parole del nostro Signore, il giusto e il falso esistono l’uno accanto all’altro. Il falso sarà perfino così simile al giusto che si dirà: “Ecco, il Cristo è qui. Ecco, il Cristo è là!”. Il Signore ci avvertì di ciò con le parole: “Perché sorgeranno falsi cristi (falsi unti) e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigî da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti” (Marco 13:22). In realtà Dio è presente solo là dove Egli può mostrare le Sue vie e viene fatta la Sua volontà, là dove ci sono la Sua Parola e il Suo Spirito, dove la dottrina e la pratica concordano con la Sacra Bibbia.
Da sé stessi segni e prodigî non confermano nulla. Un’atmosfera suggestiva non conta per Dio. Per Lui tutto deve quadrare secondo le Sacre Scritture. Oggi dobbiamo avere la stessa proclamazione della Parola e la stessa pratica come nel tempo degli apostoli, collegate con la fede secondo la Sacra Scrittura, fondata sulla Parola di Dio e ancorata in Gesù Cristo.
Tutti coloro che hanno il timore di Dio debbono perciò riconoscere e credere le promesse che sono state date alla Chiesa di Cristo per l’ultimo periodo, aspettare il loro adempimento e sperimentarle. Prima del ritorno di Cristo, tutto deve essere messo in ordine e restaurato in modo biblico, vale a dire secondo il modello cristiano primitivo; così sta scritto negli Atti degli apostoli: “Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall’antichità per bocca dei suoi santi profeti” (Atti 3:21).
Proprio alla fine, prima della venuta di Cristo, sorgerà una vera Comunità biblica di credenti, non organizzata, con Cristo come Capo. Nella vera Chiesa del Signore, è vicina la grande breccia verso la predicazione e l’originale pratica cristiana secondo il modello del libro degli Atti degli apostoli e, con ciò, il «compimento della Riforma». Come era nel principio nel tempo degli apostoli, così deve essere alla fine. Il libro degli Atti degli apostoli è l’unico modello della Chiesa neotestamentaria valido davanti a Dio.
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